Cronaca

Abusi sessuali durante gli esorcismi, i motivi dell’assoluzione di don Michele Barone

Scandalo abusi sessuali durante gli esorcismi, ecco i motivi dell’assoluzione di don Michele Barone dall’accusa di avere abusato di due sue adepte.

Scandalo esorcismi, i motivi dell’assoluzione di don Michele Barone

Secondo il Tribunale, i palpeggiamenti spacciati per esorcismi non vanno considerati aggressioni sessuali. Inoltre, né i genitori della 13enne vittima di maltrattamenti, né le ragazze che accusano l’ex sacerdote Michele Barone di avere abusato di loro, vanno considerati in inferiorità psicologica nei confronti del prete.

Né fu «coartata» la relazione carnale ch’ebbe, l’ex confessore dei vip, con una delle due ragazze che poi lo denuncerà per stupro: non ritenuta «indemoniata» come l’altra ragazza, madre di un bambino, «scelse» la pratica sessuale che poi attuò con l’ex prete e per questo, ritengono i giudici, non vi fu costrizione.

Condannati i genitori della vittima

Anche i genitori della vittima sono al centro dello scandalo esorcismi e abusi che sconvolse l’Italia nel 2018. I genitori della 13enne consegnarono «volontariamente» la ragazzina al sacerdote ritenendo che non avesse bisogno di cure mediche, ma di rituali di liberazione dal demonio e decidendo, in autonomia, che la 13enne fosse quindi affetta da problematiche spirituali e non da quel disturbo di conversione diagnosticato al Bambin Gesù di Roma. Insomma, tutti loro, vittime (eccetto la minorenne) e carnefici, agirono con lucidità e volontarietà «condividendo con Barone un credo religioso vissuto fino alle estreme conseguenze».

Il ricorso

Sono, queste le motivazioni, 1113 pagine, con le quali il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’8 febbraio scorso ha condannato Barone a 12 anni per i maltrattamenti sulla ragazzina, ma lo ha mandato assolto dalle accuse di violenza sessuale nei confronti delle due adepte ventenni. Su questa decisione è pronta a dar battaglia la Procura di Santa Maria Capua Vetere che, lunedì, ha depositato il ricorso in Appello. I pm Alessandro Di Vico e Daniela Pannone, chiedono la condanna dell’ex sacerdote anche per la violenza sessuale nei confronti delle due ventenni. I

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