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Assenteismo, 7 indagati a Caserta: c’è anche il capo dell’emergenza Coronavirus

Assenteismo a Caserta, tra gli indagati il responsabile emergenza Covid. L'inchiesta è stata avviata nel 2017

Sette indagati per assenteismo Caserta tra cui il coordinatore dei covid team e responsabile dell’emergenza per l’Asl. È quanto è emerso al termine di una delicata inchiesta della Procura di Napoli Nord. Il gip Vincenzo Saladino ha disposto 7 misure di sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni col procuratore Francesco Greco che ipotizza il reato di truffa al sistema sanitario nazionale.

Assenteismo a Caserta, i nomi degli indagati

Spicca il nome di Enzo Iodice, coordinatore dei covid team e responsabile dell’emergenza per l’Asl di Caserta. Oltre a lui sono indagati i dirigenti medici Gaetano Alisandri, Antonio Menditto, Giuseppe Di Giorgio, Elisa Barbato, Maria Rita Spagnuolo e Giovanni Verde.

Sono stati sospesi dal pubblico servizio, invece, per gli operatori tecnici e i collaboratori amministrativi Antonio D’Angelo, Valeria Di Giorgio, Roberto Lauro, Salvatore Spadavecchia, Maria Rosaria Genovese e Arturo Geremia come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino nell’articolo a firma di Mary Liguori.

La replica

L’avvocato Mauro Iodice che rappresenta il responsabile dell’emergenza Covid a Caserta ha spiegato: “Per dirigenti e per i dipendenti è stata ipotizzata una sola ipotesi delittuosa, ma i dipendenti vengono pagati a orario mentre dirigenti come Enzo Iodice hanno un contratto legato al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Riponiamo ampia fiducia nella magistratura e chiederemo di essere interrogati immediatamente per chiarire quello che è un grande equivoco. Siamo in grado di dimostrarlo con il contratto di diritto privato che lega il dottor Iodice all’Azienda”.

La vicenda

L’inchiesta, partita nel 2017, ha visto l’installazione di telecamere nascoste nel distretto Asl di via Santa Lucia ad Aversa da parte dei carabinieri. Le immagini riprese dalle videocamere mostrano i movimenti degli indagati che dopo aver timbrato il badge sarebbero usciti per sbrigare faccende personali con la scusa della “missione esterna”.

Qualcuno andava a fare la spesa, altri sbrigavano faccende di famiglia e chi andava a far visita ai defunti al cimitero. Nell’arco di tre mesi, stando a quanto raccolto dai carabinieri del Nas di Caserta, sono stati accertati complessivamente 270 casi di allontanamento illecito, alcuni addirittura a cadenza quotidiana.


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