Cronaca

Le mani della camorra sui carburanti, scoperto il business di un imprenditore di San Cipriano d’Aversa

Le mani della camorra sui carburanti, scoperto il business dell'imprenditore di San Cipriano d'Aversa, Raffaele Diana

Le mani della camorra sui carburanti, scoperto il business dell‘imprenditore di San Cipriano d’Aversa, Raffaele Diana, considerato l’indagato chiave tra i 37 arrestati nella maxi operazione di carabinieri, Dia e guardia di finanza. Diana, insieme ai figli Vincenzo e Giuseppe, è accusato di aver investito in maniera occulta nel Gruppo Petrullo, holding al centro dell’inchiesta portata avanti sui territori delle province di Caserta, Napoli, Avellino, Salerno, Cosenza e Taranto.

Camorra e carburanti, l’indagato chiave è l’imprenditore Raffaele Diana

Vincenzo Diana, uno dei figli di Raffaele, è il titolare di uno dei lotti de la Balzana, azienda agricola a Santa Maria la Fossa e confiscata alla camorra, ora al centro di un progetto di recupero con finanziamenti pubblici per la costruzione di un hub di eccellenze agroalimentari campane.

L’azienda agricola ed ex Cirio confiscata ai Passarelli, famiglia legata ai Casalesi, è stata assegnata al Comune di Santa Maria la Fossa che ha poi l’ha data in gestione ad Agrorinasce, società consortile che si occupa di riutilizzo dei beni confiscati.

Secondo il gip di Potenza, Vincenzo Diana, 33enne residente a San Cipriano d’Aversa, “partecipava a pieno titolo quale amministratore di fatto delle società che hanno commesso frodi sui carburanti”.


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