Cronaca

Santa Maria Capua Vetere, agente preso a pugni in carcere

Un agente della Polizia Penitenziaria è stato preso a pugni da un detenuto: i fatti sono avvenuti nella giornata di ieri, venerdì 10 marzo, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel reparto Nilo. A denunciare l’ennesima aggressione è Luigi Castaldo, segretario Regionale dell’Asppe Campania.

Santa Maria Capua Vetere, agente preso a pugni da detenuto in carcere

Un poliziotto della Penitenziaria è stato preso a pugni da un detenuto: i fatti sono avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel reparto Nilo. A denunciare l’ennesima aggressione è Luigi Castaldo, segretario Regionale dell’Asppe Campania: “Oggi il poliziotto penitenziario – ha affermato – è preso di mira ed è capro espiatorio di un sistema penitenziario al collasso. Reprimere senza dare alternative crea solo tanta violenza che ricade sui servitori dello Stato in uniforme blu”.

La denuncia

Non si placa la violenza nel carcere casertano, già al centro delle cronache per gravi eventi critici. L’ennesimo episodio violento è ricostruito dal segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Tiziana Guacci: “Ancora violenza contro i poliziotti penitenziari in servizio a S. Maria Capua Vetere. Ieri, nel Reparto Nilo, un poliziotto è stato violentemente ferito da un detenuto che lo ha aggredito, procurandogli ferite per le quali si sono resi necessari applicare dieci punti di sutura alla testa. Il collega era assolutamente disarmato, senza cioè alcuno strumento che oggi invece possono usare le forze di polizia esterne, come taser o spray al peperoncino”. 

Guacci denuncia che “questo ennesimo episodio di aggressione fa parte di un reale bollettino di guerra della Campania, se si pensa che ogni giorno accade qualche grave evento critico in uno dei penitenziari regionali e questo nonostante i numerosi interventi sindacali presso il dipartimento amministrazione penitenziaria e presso il provveditorato di Napoli, tutti questi appelli che sono stati finora inascoltati. Ma ora è giunto il momento che anche il Prefetto ed  il comitato provinciale dell’ordine pubblico e della sicurezza si rendano conto che la situazione è realmente drammatica e sta diventando un problema endemico  molto pericoloso anche di riflesso per la società civile esterna”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di S. Maria Capua Vetere e tuona: “Basta! A questo hanno portato questi anni di ipergarantismo nelle carceri, dove ai detenuti è stato praticamente permesso di auto gestirsi con provvedimenti scellerati ‘a pioggia’ come la vigilanza dinamica e il regime aperto, con detenuti fuori dalle celle pressoché tutto il giorno a non fare nulla nei corridoi delle Sezioni. E queste sono anche le conseguenze di una politica penitenziaria che invece di punire, sia sotto il profilo disciplinare che penale, i detenuti violenti, non assumono severi provvedimenti. Io credo che l’Amministrazione dovrebbe dare un segno tangibile di riconoscenza ai poliziotti penitenziari in servizio nelle carceri campane, e a S. Maria Capua Vetere in particolare, per quel che quotidianamente fanno, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va anche il ringraziamento del SAPPE; perché se le carceri regionali reggono alle costanti criticità penitenziarie è solamente merito loro”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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