Cronaca

Abbattuta la villa-bunker di Michele Zagaria a Casapesenna

Al via le operazioni che porteranno ad essere abbattuta la villa-bunker di Michele Zagaria, storico boss dei Casalesi. È partita oggi, giovedì 16 febbraio, la complessa operazione tecnica di demolizione dell’edificio bunker nel quale fu catturato il boss Michele Zagaria. Il progetto di “demolizione controllata“ è stato realizzato dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco utilizzando le più avanzate strumentazioni e attrezzature tecniche e prevedendo l’impiego di personale e mezzi speciali per le demolizioni e l’abbattimento di elementi strutturali di grandi dimensioni.

Casapesenna, abbattuta la villa-bunker di Michele Zagaria

Le operazioni, molto complesse e da svolgere in ristretti spazi di lavoro, impiegheranno ogni giorno 4 mezzi operativi e 24 vigili del fuoco provenienti da diversi comandi, in coordinamento con la Prefettura di Caserta, le Forze dell’Ordine, la Regione Campania e il Comune di Casapesenna. Insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presenti all’’avvio delle operazioni il capo Dipartimento dei Vigili del fuoco Laura Lega, il capo del Corpo nazionale Guido Parisi.

Il commento di De Luca

“La verità è che non si possono demolire 80mila immobili abusivi, come quelli che abbiamo in Campania, ma fare una classificazione e abbattere quelli realizzati dalla camorra o in zone a rischio idrogeologico, sismico o paesaggistico, le seconde case”.

Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca a Santa Maria la Fossa, nel bene confiscato intitolato a Pio La Torre, dove è presente anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che stamattina è stato a Casapesenna per l’abbattimento del covo di Zagaria. Rivolgendosi proprio al titolare del Viminale, De Luca ha aggiunto che “per altre abitazioni abusive, specie prime case, bisogna avere la possibilità di fare una sanatoria, e mi riferisco a molte zone del Casertano e del Napoletano dove non ci sono problemi di carattere idrogeologico né situazioni di trasformazione negativa del territorio, anzi. Per far finta di essere ambientalisti non facciamo nulla”.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali. È responsabile della redazione centrale del network giornalistico L'Occhio.

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