Cronaca

Caserta, l’Appia Antica patrimonio Unesco: la candidatura

Non solo il culto di San Gennaro: anche la Appia Antica è candidata a far parte del patrimonio dell’Unesco. Si tratta della strada più famosa al mondo, nota anche come regina viarum, la prima autostrada della storia. È stata costruita 312 anni prima della nascita di Cristo su indicazione di Appio Claudio Cieco: serviva per collegare Roma a Brindisi, un vero e proprio crocevia dei collegamenti con l’Oriente come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Appia Antica patrimonio Unesco: la candidatura

A dare notizia della candidatura è stato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione dell’audizione davanti alle Commissioni Cultura di Camera e Senato: “Come ministero della Cultura ci faremo promotori della candidatura Unesco della“Via Appia. Regina Viarum. Il MiC, in sinergia con la Farnesina, continuerà a svolgere un ruolo di primo piano all’UNESCO e ad assicurare la attuazione delle Convenzioni e dei programmi culturali adottati nell’ambito della organizzazione parigina. Penso alla Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale di cui abbiamo appena celebrato i 50 anni: anche grazie ai finanziamenti UNESCO, rafforzeremo l’attività di salvaguardia, monitoraggio e assistenza dei siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale”.

La storia dell’Appia Antica

La via Appia era una strada romana che collegava Roma a Brundisium (Brindisi), porto tra i più importanti dell’Italia antica, da cui avevano origine le rotte commerciali per la Grecia e l’Oriente. Considerata dai Romani la regina viarum (regina delle strade), è universalmente ritenuta, in considerazione dell’epoca in cui fu realizzata (fine IV secolo a.C – III sec. a.C.), una delle più grandi opere di ingegneria civile del mondo antico per l’enorme impatto economico, militare e culturale che essa ha avuto sulla società romana. Larghi tratti della strada, particolarmente nel suburbio della città di Roma, sono ancora oggi conservati e percorribili nonché meta del turismo archeologico.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali. È responsabile della redazione centrale del network giornalistico L'Occhio.

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