Cronaca

Il carabiniere casertano che ha salvato la bimba a scuola: “Non scorderò l’abbraccio, mi ha sussurrato: sei il mio eroe”

Caserta, il carabiniere Milo che ha salvato una bambina affetta da autismo: "Ci siamo guardati dritti negli occhi: l’ho fatto io"

Si chiama Antonio Milo il carabiniere della provincia di Caserta che ha salvato una bambina affetta da autismo in provincia di Brescia. Nella mattinata di giovedì 28 aprile è intervenuto in una scuola elementare dove un’assistente scolastica di 33 anni è stata arrestata per presunti maltrattamenti su una bambina di 7 anni affetta da autismo (ora la donna è ai domiciliari e nega ogni accusa).

Caserta, il carabiniere Antonio Milo che ha salvato una bambina affetta da autismo

Nell’intervista al Corriere della Sera il maresciallo si riferisce alla bimba definendola “il minore” per osservare scrupolosamente la tutela della sua identità rispettando le indicazioni dei suoi superiori: “Siamo entrati nell’aula di sostegno alle 12:13. Altri colleghi stavano osservando le immagini delle telecamere di sorveglianza nascoste in quella stanza: quando è arrivato l’input di procedere il mio comandante si è diretto subito verso l’educatrice”.

“Sono andato verso il minore: seduto a terra, rannicchiato davanti a me (e fa una leggera pausa prima di riprendere)… Ci siamo guardati dritti negli occhi: l’ho fatto io, l’ha fatto lui. Millesimi di secondo. Quasi non ho fatto in tempo a tendergli una mano che ha allungato entrambe le braccia e si è alzato per venirmi incontro”.



La vicenda

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Brescia, erano state avviate dopo che i genitori della bambina avevano presentato denuncia alla stazione dell’Arma. Avevano riferito ai carabinieri di aver visto sul corpo della figlia segni che non potevano essere altro che prove di violenza fisica. Avevano notato, inoltre, che la figlia aveva da qualche tempo cambiato atteggiamento nei loro confronti e l’umore era peggiorato. I militari hanno iniziato a indagare.

Alcune telecamere ambientali sono state installate nell’aula dove l’assistente scolastica passava la maggior parte del tempo con la minore. Occultate, hanno permesso di verificare in poco tempo quanto i genitori avevano denunciato. Dalle immagini, infatti, sono emerse le violenze fisiche che l’assistente scolastica ha commesso ripetutamente sull’alunna. Una volta raccolte le prove schiaccianti, i carabinieri sono intervenuti nell’Istituto scolastico arrestando la donna con l’accusa di maltrattamenti pluriaggravati e lesioni aggravate a danno di un minore con disabilità. Ora è in carcere a Verziano, in provincia di Brescia, in attesa dell’udienza di convalida che avverrà nei prossimi giorni.

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