Cronaca

Orrore a Cellole, cane sparato alla testa perché dava ‘fastidio’

Orrore a Cellole dove un cane è stato sparato alla testa per futili motivi: avrebbe recato fastidio a qualcuno. Trasportato ad una clinica veterinaria: il povero animale è vivo ma ha completamente perso l’udito.

Cellole, cane sparato alla testa: ha perso l’udito

Una serata come le altre in paese quando si è udito uno sparo in lontananza. I padroni di Nebbia sono immediatamente usciti in giardino per controllare che l’animale fosse al sicuro ma non c’era. Grazie al GPS intallato sul collare sono riusciti a rintracciare la posizione, non molto distante da casa, sulla Strada Provinciale 120. Nebbia è stato trovato riverso sull’asfalto dolorante e con una ferita alla testa. Non era chiaro cosa fosse successo. Portato immediatamente presso la clinica veterinaria, è stato sottoposto d’urgenza a esami scrupolosi e radiografia.

Gli sono state riscontrate: lesioni multiple a livello della regione occipitale, dell’orecchio e del naso riferibili a pallini da fucile da caccia. Possibile che, ancora una volta, un cacciatore della zona infastidito dalla sua presenza abbia pensato di sparagli per allontanarlo. Nebbia per fortuna è vivo ma ha riportato una gravissima ferita all’occhio che ha compromesso la vista rendendolo anche cieco.

Commenta così l’accaduto Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection: “Ci uniamo alla denuncia sporta dai compagni di vita di Nebbia per tentata uccisione e maltrattamento di animali. Ancora una volta questo episodio sembra essere riconducibile a un cacciatore della zona. Purtroppo, come Associazione di protezione animali, ci ritroviamo molto spesso a denunciare episodi simili. Arroganza e inciviltà si dimostrano ancora una volta i tratti distintivi di questi pericolosissimi soggetti che si permettono di sparare indisturbati ai cani di altri, e spesso in presenza di altre persone, mettendo tutti a rischio. È giusto che i cittadini di Cellole siano informati di ciò che succede a casa loro, del pericolo che corrono i loro animali e anche loro stessi. Queste azioni criminali non si possono più tollerare, anche perché, ripeto, non si tratta di casi isolati ma di un modus operandi che quasi tutti i cacciatori hanno. Le cronache raccontano continuamente di cacciatori che sparano anche dove non dovrebbero, incuranti della presenza di chiunque. Con la nuova normativa, poi, ormai sembra consentito fare fuoco ovunque e in qualunque periodo e questo non farà altro che peggiorare la situazione. Non possiamo pensare che chi agisce in questo modo la passi liscia. La persona che ha sparato a Nebbia dovrà pagare per ciò che ha fatto, come è giusto che sia”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio