Cronaca

Coronavirus, l’appello di Pio, 6 anni: “Se tu non stai a casa, le persone deboli come me rischiano di morire”

L’appello di Pio, bimbo di 6 anni del casertano, sul coronavirus commuove il web e diventa virale. “Se vuoi salvarmi, resta a casa”: Inizia così il messaggio di Pio, 6 anni, un bimbo immunodepresso che vive a Cesa, nel Casertano. Pio ha subito un trapianto e chiede a tutti di proteggere lui e le altre persone deboli, in precarie condizioni di salute. Come? restando a casa, come disposto dal decreto del governo in questi giornio di emergenza per il diffondersi del coronavirus.

Coronavirus: l’appello di Pio, 6 anni

Sai cosa significa immunodepresso – continua Pio in un post pubblicato su Facebook da Amelia, la sua mamma – te lo spiego in 4 semplici parole: zero anticorpi, zero difese immunitarie”. Un post che ha commosso il web e che sta facendo riflettere tutto il paese. “Abito a Cesa – aggiunge il piccolo Pio, rivolgendosi a tutti coloro che violando le norme anti-contagio continuano a non rispettare le disposizioni di legge – il sindaco cerca in tutti i modi di proteggere me e altre persone più deboli come me ma… se tu non resti a casa, il suo aiuto sarà vano… pensaci… Grazie”.


Coronavirus Pio appello


I casi di contagio

Un messaggio accorato, scritto con tanto di sottolineature in rosso – dal più piccolo e indifeso tra i cittadini, un soggetto fortemente a rischio se dovesse risultare contagiato dal Coronavirus. Proprio a Cesa, si sono verificati tre casi di contagio, l’ultimo meno di 24 ore fa. Il sindaco Enzo Guida continua a chiedere a suoi concittadini di non uscire, ma di gente per strada ce n’è, anche se fioccano le denunce.

Il post sui social

Mamma Amelia è molto preoccupata. Ha scattato una foto del messaggio di Pio e l’ha postata sui social. Anche il dirigente dell’istituto frequentato dal bimbo e lo stesso sindaco hanno condiviso l’appello su Instagram. “Amore, che tenerezza… proteggilo, Amelia, mi raccomando” – è il primo dei tantissimi commenti su facebook. “Tesoro mio, il Signore ti benedica e ti dia la forza e il coraggio. Noi restiamo a casa: ti vogliamo bene” – scrivono amici e conoscenti della famiglia.

Le condivisioni ormai non si contano.

“Amelia, anche la mia Annarita, come Pio, è più delicata – scrive un’altra mamma – e per renderla più forte ho bisogno dell’intelligenza delle persone”.Restate a casa – L’intelligenza delle persone, appunto… Come le condivisioni del messaggio del piccolo Pio, anche gli appelli e gli inviti degli esperti ormai non si contano. “State a casa”, ordina il decreto del governo. Un ordine che se non rispettato rischia di far esplodere ancora di più un’epidemia che sta facendo migliaia di vittime in Italia e in tutto il mondo. Anche tra persone non immunodepresse come il bimbo di Caserta. E l’appello di Pio suona come un’ultima chiamata che fa riflettere e scuote le coscienze.

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