Cronaca

Dopo 25 anni arriva l’acqua corrente al carcere di Santa Maria Capua Vetere

300 giorni per i lavori di allacciamento alla rete idrica ma i magistrati chiedono di più

Dopo 25 anni al carcere di Santa Maria Capua Vetere sarà garantita l’acqua corrente. Un disagio che la popolazione carceraria ha dovuto subire per un quarto di secolo, sopratutto nel periodo estivo durante il quale venivano utilizzate bottiglie d’acqua e cisterne. Il primo cittadino Antonio Mirra ha dato il via ai lavori di allacciamento alla rete pubblica dopo la cerimonia all’ex municipio storico in cui sono intervenute diverse istituzioni.

Carcere di Santa Maria Capua Vetere: iniziati i lavori di allacciamento alla rete idrica

Ieri il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, ha posto la prima pietra in via Napoli, per dare inizio ai lavori di allacciamento della casa circondariale F. Uccella alla condotta idrica comunale.

Prima del gesto simbolico dell’avvio del cantiere, durante la cerimonia a Palazzo San Carlo il vice-presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha commentato: “C’è poco di cui essere orgogliosi, ma oggi un po’ di prestigio in più lo abbiamo guadagnato con l’inizio dei lavori per l’allacciamento del carcere di Santa Maria Capua Vetere alla condotta idrica pubblica, poniamo fine a una vergogna durata troppo tempo. Il problema andava risolto e ci abbiamo lavorato molto“.

300 giorni di lavori per l’acqua corrente

Ci vorranno 300 giorni per far si che la casa circondariale, che ospita quasi 1000 detenuti, e circa 600 tra poliziotti penitenziari e personale civile – medici e infermieri – sia collegata alla rete idrica cittadina. I lavori alla condotta, assente fin dall’apertura del carcere nel 1996, hanno registrato una significativa accelerata grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere e la Regione Campania, che ha finanziato l’opera con due milioni di euro.

Un percorso amministrativo che ha portato, nel 2018, alla messa a disposizione del Comune delle somme per arrivare alle procedure di gara prima per la progettazione dell’opera e poi per l’aggiudicazione dei lavori. “Raggiungiamo un altro traguardo che era uno degli obiettivi di questa amministrazione ha dichiarato il sindaco Mirra nemmeno per un attimo abbiamo fermato il nostro impegno con l’ufficio tecnico del Comune, anche in quest’ultimo anno in cui siamo stati chiamati ad affrontare l’emergenza sanitaria, per risolvere un problema che durava da oltre 25 anni“.

Una gara d’appalto da 200 ditte

Ci sono voluti oltre quattro anni per arrivare a questo importante risultato; la gara d’appalto è durata molto perché la stazione appaltante ha dovuto esaminare il profilo di oltre duecento aziende interessate a fare i lavori” ha detto il sindaco Mirra.

Nel corso di questi 25 anni si è cercato con grosse difficoltà di porre rimedio a questo grave problema al fine di garantire vivibilità ai detenuti e, infatti, ha così commentato la direttrice del carcere Elisabetta Palmieri: “È una situazione incresciosa che siamo riusciti a gestire con grandi sacrifici da parte dei poliziotti e dei detenuti. Oggi scriviamo una pagina di un libro lunghissimo iniziato nel 1996, quando è stato aperto il nuovo complesso penitenziario con questa grave mancanza di allaccio alla rete idrica comunale“.

Una situazione che non poteva essere più tollerata

Nel corso della cerimonia è intervenuta anche il procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone, la quale ha sottolineato che una situazione del genere non poteva più essere tollerata: “Il percorso di umanizzazione della pena passa anche attraverso servizi elementari, come quello idrico. Quando si applica una misura detentiva occorre garantire ai detenuti vivibilità e la possibilità di effettuare un percorso rieducativo. Una società civile non può consentire che non venga garantita ai detenuti vivibilità”.

Per il prefetto di Caserta, Raffaele Rubertolo Stato dimostra la sua forza rispettando le regole. Con l’inizio di questi lavori, lo Stato invia un segnale forte, agli agenti penitenziari, ma soprattutto rispetto ai diritti dei detenuti che vanno sempre garantiti“. Mentre il presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella evidenzia “il grande lavoro fatto a dispetto delle pandemia, che ha rallentato inevitabilmente tutte le attività, per portare a casa un risultato importante e far sì che tutti i diritti vengano rispettati“.

Una situazione terribilmente traumatica per i detenuti

Inoltre, durante la cerimonia è intervenuto anche l’avvocato penalista, Francesco Petrillo: “Non avere l’acqua in una struttura carceraria – ha spiegato – è qualcosa di terribilmente drammatico; la Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere ha più volte denunciato questa condizione“. E poi, è intervenuta anche l’ex deputata Camilla Sgambato (Pd) augurandosi “che questa sia l’ultima estate in cui i detenuti debbano sopportare questo grave disagio“.

Sulla questione non poteva mancare il punto di vista del Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello che dichiara: “Si metterà fine a questi gravissimi disagi che la popolazione penitenziaria ha dovuto subire in questi anni. Forse si metterà anche fine ai ritardi accumulati da quando il 5 aprile del 2016 la Regione Campania con delibera regionale numero 142 firmò un protocollo d’intesa con il comune di Santa Maria Capua Vetere stanziando un apposito capitolo di bilancio di 2.190.000.00 euro per l’allacciamento di questa condotta idrica. Dal 31 luglio 2018 ho scritto ripetutamente all’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere. Pubblicamente ho denunciato in questi anni tempi lunghi e dannosi per i diversamente liberi, per coloro che a vario titolo entrano nel carcere“.

Il garante dei detenuti

Inoltre – continua Ciambriellol’approvvigionamento di acqua al carcere è assicurato con un impianto di potabilizzazione spesso mal funzionante, che comporta la fuoriuscita di acqua gialla dai rubinetti, con conseguenti dermatiti e altri problemi di salute per i detenuti. Ogni giorno due autobotti portano l’acqua per la mensa dei detenuti e degli agenti, da decenni i detenuti usufruiscono gratuitamente dall’amministrazione penitenziaria di due bottiglie d’acqua minerale al giorno.

Sono solo moderatamente contento dell’avvio, considerati i tempi biblici, che la politica negli ultimi 5 anni e purtroppo il ministero della Giustizia per gli altri 20 anni che ha inaugurato un carcere che lede i diritti delle persone diversamente libere“.
(Fonte: Il Mattino)

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