Politica

Calenda, scoppia il caso Caserta: candidata sotto accusa per i post su Putin

In queste ore, la docente ha scritto un altro post per rispondere sul caso

Polemiche per la candidatura di Stefania Modestino D’Angelo, capolista al Senato a Caserta e candidata con Azione, di Carlo Calenda. La professoressa ha festeggiato la candidatura ufficiale scrivendo su Facebook: “La politica a volte inciampa nella normalità…ed è accaduto con me!”. Scorrendo alcuni dei suoi post però, emerge che le posizioni della prof nella scorsa primavera sulla guerra in Ucraina sono parecchio distanti da quelle di Azione e Italia Viva come riportato da Il Mattino.


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Alcuni di questi post sono stati cancellati: si parla di commenti filo Putin e sostegno a tesi complottiste oltre ai complimenti agli interventi televisivi dei professori Alessandro Orsini e Donatella di Cesare. Netta la presa di posizione di Calenda su Twitter: “La signora in questione è stata segnalata dal territorio, è un’insegnante e giornalista impegnata nel sociale a Caserta. Errore nostro non aver verificato i post su politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa”.



In queste ore, la docente ha scritto un altro post per rispondere sul caso scatenato dalle sue considerazioni via Facebook: “Premesso che sono convintamente atlantista e europeista e che condanno appieno l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin non solo come pacifista, ma perché sono convinta che sia essenziale il valore della indipendenza dei popoli e degli Stati. Va aggiunto che ritengo utile alla democrazia la pluralità di pensiero e il diritto di esprimerlo liberamente senza censure. Devo, doverosamente, chiarire che capziosamente sono stati strumentalizzati alcuni miei post. Sono una sostenitrice del pensiero unico che deriva dalla mia formazione crociana e devo proprio a questo tipo di formazione la capacità di critica in un determinato contesto.

Mi hanno contestato indirettamente, e già questo la dice lunga, di aver riconosciuto il pensiero del prof Orsini, quando, invece, contestavo le critiche che gli erano mosse nel insegnare ai suoi alunni la necessità di saper ragionare da indipendenti. Premesso che sono convintamente atlantista e europeista, ritengo utile alla democrazia la pluralità di pensiero ed è questo che mi consente di rispettare anche posizioni non condivise. Il Pensiero Unico è la morte del pensiero e di una intera società, e questo è innegabile: nella storia il pensiero unico fu di coloro che condannarono Galileo ed è la condizione per abolire non solo ogni forma di conoscenza, ma è la condizione più pericolosa per la democrazia. Questo è quello che da sempre provo ad insegnare ai mei alunni”.

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