Cronaca

Prostituzione, sul litorale allarme HIV: su 148 pazienti controllati, 43 positivi

È questo il dato più eclatante e allarmante del dossier presentato dall'associazione di volontariato medica Operatori sanitari nel mondo

Sul litorale dove molti sono impegnati nella prostituzione è scattato l’allarme HIV: secondo quanto riportato nell’odierna edizione del Mattino, su centoquarantotto pazienti controllati in un anno ben 43 sono risultati positivi. È questo il dato più eclatante e allarmante del dossier presentato dall’associazione di volontariato medica Operatori sanitari nel mondo.

Prostituzione, sul litorale allarme HIV

Su centoquarantotto pazienti controllati in un anno ben 43 sono risultati positivi. È questo il dato più eclatante e allarmante del dossier presentato dall’associazione di volontariato medica Operatori sanitari nel mondo.

Un dato serio

“Sia il numero, sia l’incidenza degli ammalati di Aids sono decisamente troppo alti – denuncia Claudio Scatola, referente dell’ambulatorio di via Matilde Serao – All’inizio del 2021 non avevamo ancora la sede e intervenivamo direttamente per strada con un’unità mobile. Poi abbiamo continuato accogliendo pazienti nell’ambulatorio. Ma i dati non sono cambiati. Il problema Hiv in zona è serio e va seguito con estrema cura. Noi di Operatori sanitari nel mondo siamo riusciti a guadagnarci la fiducia delle donne e delle transessuali che si prostituiscono lungo la via Domiziana, subito dopo le abbiamo invitate a sottoporsi ai test, spiegando l’importanza della prevenzione. E abbiamo scoperto che nessuna delle persone visitate fra quelle risultate contagiate sapeva di avere la malattia prima del nostro responso”.

I percorsi

Grazie ai volontari, i contagiati hanno avviato specifici percorsi di cura sanitaria. Operatori sanitari nel mondo, per prevenire malattie veneree, si occupa anche della cosiddetta «riduzione del danno», offrendo preservativi e eterogenei disinfettanti ai sex worker dell’area.

La zona più complicata

La zona Domiziana è fra le più complicate d’Italia, con disagi sociali che raggiungono e superano ogni giorno nuovi record negativi. Alle attività in corso si è aggiunto un nuovo soggetto che si occupa di ogni aspetto sanitario preventivo e di assistenza all’accesso di percorsi sanitari pubblici necessari. Sempre nell’ambito del primo bilancio si evidenziano i 634 bambini visitati. “Quattro di loro visitati in questo primo anno, figli di donne non regolari africane sono risultati avere malattie dello spettro autistico. Le mamme, abbiamo scoperto, immaginavano fossero vittime di riti voodoo, subiti per invidia o cattiveria da connazionali. Credevano che i figli non parlassero perché affetti da sortilegi. I nostri collaboratori hanno spiegato alle quattro madri cosa c’è dietro questa malattia e che ci sono specifici percorsi riabilitativi. Adesso i piccoli sono tutti seguiti da centri specializzati e fanno grossi passi avanti”.

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