Cronaca

Macerata Campania, tenta di uccide l’amante soffocandola con il ginocchio: lei si salva urlando “Ti amo”

Shock a Macerata Campania dove un uomo ha tentato di uccidere l’amante schiacciandola sul pavimento con un ginocchio. La donna è riuscita a salvarsi urlando «ti amo ancora, usciamo a fare una passeggiata», nonostante le colasse sangue dallo stomaco, avesse il volto tumefatto, il collo viola.

L’amante tenta di ucciderla, shock a Macerata Campania

Quando la donna è riuscita a convincerlo a uscire per fare una passeggiata, dicendogli che lo amava, appena lui ha messo piede fuori dalla porta, lo ha chiuso fuori e ha chiamato i soccorsi. È arrivata in ospedale ch’era quasi incosciente, aveva perso molto sangue e presentava, oltre alle ferite da taglio all’addome, gli evidenti segni di uno strangolamento. Dal Pronto soccorso, è partita la chiamata alla polizia, come da prassi.

La vittima ha dovuto dire agli agenti che chi l’aveva quasi uccisa era il suo amante, l’uomo col quale tradiva il marito. È partita così un’indagine lampo, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone. E ieri il suo aguzzino è finito in carcere.

L’arresto

Quando gli agenti della squadra mobile di Caserta, diretti da Davide Corazzini, sono arrivati fuori casa sua, a Teano, Peppino Licciardi, questo il nome del 45enne, si è barricato in casa, minacciando altre follie se gli agenti fossero entrati. Alla fine, a farlo ragionare, ed evitare che la polizia dovesse sfondare la porta dell’appartamento per arrestarlo, è stato suo fratello. Lo ha convinto a uscire, ad arrendersi, ché tanto non poteva fuggire da nessuna parte. Risponde di tentato omicidio, Licciardi, per avere quasi ucciso la sua amante.

La lite per una camicia

Venerdì scorso, il marito della donna non era in casa, così lei ha invitato l’amante a cena. Secondo il racconto della donna, la serata stava proseguendo tranquilla finché lei non ha redarguito l’uomo perché si era seduto a tavola senza camicia. Tra i due è scoppiata una lite, ma poco dopo Licciardi dalle parole è passato ai fatti. Ha afferrato un coltello dal tavolo e ha colpito la donna alla pancia. Poi le ha messo le mani al collo e ha tentato di strangolarla, montandole addirittura con un ginocchio sulla gola. La donna però ha resistito, ha lottato con tutte le sue forze, ma Licciardi l’ha sollevata di peso e l’ha sbattuta più volte con la testa contro un muro. Sanguinante, asfittica, stordita ma ancora lucida, è stata trascinata sul balcone da Licciardi: ha tentato di gettarla giù dal settimo piano. A quel punto la donna, nonostante fosse ormai sfinita, gli ha urlato ti amo», «andiamo a fare una passeggiata». Poche parole che, di colpo, hanno ammansito il 45enne. I due si sono avviati alla porta e appena lui ha messo piede fuori casa, lei lo ha chiuso fuori e ha chiamato aiuto. L’hanno soccorsa figli.
Dal ricovero in ospedale, e quindi dalla denuncia, all’arresto, sono passati appena cinque giorni. Da ieri Licciardi è in cella. L’accusa è tentato omicidio pluriaggravato.

 

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