Cronaca

Carcere Santa Maria Capua Vetere, Salvini a colloquio con la direttrice e i poliziotti

Salvini è giunto poco prima delle 18 al carcere

Santa Maria Capua Vetere, Matteo Salvini è giunto poco prima delle 18 al carcere dove si è intrattenuto a colloquio con la direttrice, Elisabetta Palmieri. Presenti anche, in attesa di incontrare Salvini, dirigenti sindacali degli agenti penitenziari.

Matteo Salvini al carcere di Santa Maria Capua Vetere

Quel video mi ha sconvolto. Ritenevo mio dovere essere qua a ricordare che chi sbaglia paga e soprattutto se indossa una divisa. Questo però non vuol dire indagare e mettere a rischio 40 mila uomini e donne in divisa del corpo della polizia penitenziaria che rendono questo paese un paese più sicuro”. Così il leader della Lega Matteo Salvini.

Aggiunge Salvini

Aggiunge Salvini: “La giustizia faccia il suo corso e se ci sono stato abusi e violenze con nomi e cognomi questi abusi vanno punite, però non accetto minacce di morte che stanno arrivando di insulti di attacchi anche da parte di clan della camorra. Quindi ringrazio tutte le forze dell’ordine in tutta Italia con tutte le loro divise per il.lavoro che fanno”.

Conclude

“Lo Stato deve porgere le scuse ai detenuti e ai loro familiari. Violenze, abusi, minacce, insulti, discriminazioni non sono mai accettabili”. “Questa, aggiunge Salvini, è una sconfitta dello Stato. Mi auguro che serva per nuove assunzioni e telecamere. In carcere devono lavorare tranquilli gli agenti e vivere tranquilli i detenuti”. Perché “è stata una mattanza anche la rivolta di detenuti che c’è stata in questo carcere e in altri, con morti, feriti e incendi nelle settimane precedenti a questi episodi”.

La direttrice Palmieri

Non c’ero in quei giorni, ero assente per gravi problemi di salute. Penso che quelle immagini, che sono agghiaccianti, abbiano ferito e turbato tutti”. Afferma la direttrice della casa circondariale Elisabetta Palmieri. “Le motivazioni possono essere tante; c’era stata comunque una protesta molto, molto forte, il giorno prima da parte dei detenuti alla notizia del primo caso Covid. Si erano impossessati di alcune sezioni e anche barricati all’interno. Ma non si può rispondere con la violenza. Non sono giustificate quelle immagini e sono agghiaccianti”

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