Cronaca

Ex detenuto su carrozzina accusa la direttrice del carcere: “C’era anche lei con il manganello” | Lei smentisce

Santa Maria Capua Vetere, direttrice del carcere accusata da un ex detenuto di aver partecipato alle violenze

La direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere avrebbe partecipato alle violenze che hanno portato all’arresto di 52 agenti di Polizia Penitenziaria. Almeno secondo quando riferito da Vincenzo Cacace, ex detenuto sulla sedia a rotelle: “Non posso ripensarci, vado al manicomio. Secondo me erano drogati, erano tutti con i manganelli, anche la direttrice”.

Santa Maria Capua Vetere, accuse alla direttrice del carcere

“Sono stato il primo ad essere tirato fuori dalla cella insieme con il mio piantone perché sono sulla sedia a rotelleracconta -. Ci hanno massacrato, hanno ammazzato un ragazzo. Hanno abusato di un detenuto con un manganello. Mi hanno distrutto, mentalmente mi hanno ucciso. Volevano farci perdere la dignità ma l’abbiamo mantenuta. Sono loro i malavitosi perché vogliono comandare in carcere. Noi dobbiamo pagare, è giusto ma non dobbiamo pagare con la nostra vita. Voglio denunciarli perché voglio i danni morali”.

La replica

La direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Elisabetta Palmieri, ha smentito la sua presenza durante le violenze del 6 aprile 2020 sui detenuti. “Sono stata assente per tre mesi per motivi di salute”, spiega ai giornalisti. Quanto all’accaduto, la direttrice definisce inammissibile l’accaduto, ma contestualizza l’episodio sottolineando che “nei giorni precedenti i detenuti in rivolta si erano impadroniti di alcune sezioni”.

 

 

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