Cronaca

L’aula bunker di Spartacus per il processo agli agenti di Santa Maria Capua Vetere

L'aula denominata B2 insieme alla B1 (più piccola) sono quelle consegnate due giorni fa dopo una ristrutturazione

Il processo sulle violenze avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere avrà luogo nell’aula bunker. Si tratta della stessa aula dove ventiquattro anni fa iniziò la prima udienza del maxi-processo alla camorra dei Casalesi, battezzato Spartacus.

Il processo inizierà domani, lunedì 7 novembre, e tornerà ad essere un teatro di giustizia, ma in versione hi-tech per la celebrazione in Corte di Assise del processo con 105 imputati, tra poliziotti penitenziari, funzionari medici e del Dap, che rispondono delle violenze ai danni dei detenuti avvenute, ironia della sorte, nell’attiguo carcere il 6 aprile 2020 come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Santa Maria Capua Vetere, parte il processo sulle violenze

Dopo una ristrutturazione ed un adeguamento tecnologico durato tre mesi, sono state consegnate le aule B2 e la B1. Proprio in quella aula bunker, nel 2005 fu pronunciato il verdetto alla camorra, con diversi ergastoli e condanne sarebbero poi finiti processati quegli stessi agenti che sono stati addetti alla sicurezza o alle traduzioni degli imputati reclusi.

Nel dettaglio, si tratta di un’aula da 600 metri quadrati con 400 posti a sedere, 120 posti con microfono, un maxi-schermo e diverse tv per una visione completa e uniforme. Saranno almeno 200 le persone sistemate tra l’aula B2 e la B1: gli imputati saranno presenti avvocati e parti offese. Le due aule bunker, insieme agli altri locali dell’edificio che le ospita, sono state ristrutturate nel tempo record di due mesi dal Ministero della Giustizia con un spesa di 600mila euro (400mila per la parte impiantistica, 200mila per quella edile).

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