Santa Maria Capua Vetere, tensioni in carcere: accuse al Dap e ai politici
Continua lo stato di agitazione degli agenti penitenziari del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ieri, 15 giugno, nel corso di un’assemblea convocata dall’Osapp, alla presidenza del segretario generale Leo Beneduci e del segretario regionale Vincenzo Palmieri, si sono stigmatizzate ancora una volta le modalità ritenute «plateali» delle perquisizioni eseguite giovedì scorso dai carabinieri e subìte dai poliziotti penitenziari, davanti alle famiglie dei reclusi che si trovavano all’esterno del carcere per i colloqui.
Ancora tensioni nel carcere di Santa Maria Capua Vetere
«C’è stata una incapacità ed un’assenza dei vertici nazionali dell’amministrazione penitenziaria ha affermato Beneduci una impreparazione nell’affrontare l’emergenza, ma anche a livello di amministrazione penitenziaria territoriale. Così è facile poi scaricare responsabilità nei confronti di chi queste responsabilità se le deve gestire».
L’Osapp, in un documento, ha anche lanciato un monito: «non va strumentalizzato il caso, né sotto il profilo politico per prendere voti, né sotto quello sindacale per avere più tesserati». Il riferimento alla visita, sempre ieri, di Gianfranco Di Sarno, portavoce alla Camerdel M5s, membro della commissione Giustizia e segretario della Giunta per le autorizzazioni a procedere. «Se sono venuti qui per interessare il loro ministro della situazione, va bene, ma le interrogazioni parlamentari in questo caso sono inutili», ha affermato il segretario dell’Osapp.
Di Sarno, come ha scritto sul suo profilo social, è stato in visita al carcere «con i colleghi parlamentari del territorio casertano per ispezionare i padiglioni delle sommosse. Abbiamo trovato gli agenti della polizia penitenziaria provati dal duro lavoro. La nostra azione di controllo dei prossimi giorni sarà verificare che gli agenti dell’istituto continuino con serenità a garantire l’ordine e la sicurezza all’interno del carcere».
