Cronaca

Sequestro di beni e sospensione del vitalizio all’ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro

Sequestro di beni per 4 milioni di euro e del vitalizio per l’ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro, imprenditore nel settore sello smaltimento rifiuti, colluso con il clan dei Casalesi. Secondo l’ipotesi della Procura, Ferraro era un intermediario tra gli amministratori degli Enti locali e le organizzazioni criminali di riferimento, per drenare a favore di queste ultime appalti e contributi pubblici, riuscendo quasi a monopolizzare il redditizio settore economico della raccolta e smaltimento dei rifiuti, e non solo nel territorio casertano”.

Sequestro dei beni per l’ex consigliere regionale Nicola Ferraro

L’ordine di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e rappresenta la fase conclusiva di un’articolata indagine svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caserta e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e di Caserta.

Beni mobili e immobili, conti correnti e vitalizio: tutto sequestrato

In particolare sono stati sottoposti a sequestri 9 fabbricati (a Caserta, Casal di Principe, Gaeta, Formia), un terreno, le quote di due società, un’autovettura e una moto, oltre alle disponibilità finanziarie  presenti in numerosi conti correnti, di deposito ed altri investimenti finanziari.Sequestrate anche le somme corrispondenti alle indennità ricevute per l’intero periodo di consiliatura alla Regione Campania, per un valore di oltre 800mila euro (834.226 euro), nonché il vitalizio da corrispondere per la sua ex qualità di consigliere regionale, che maturerà tra qualche mese alla data del raggiungimento del sessantesimo anno di età, per un valore totale di 4 milioni di euro,

La condanna

Ferraro è stato riconosciuto dalla sentenza passata in giudicato nel 2015 come imprenditore e politico colluso, già prima della sua elezione al Consiglio Regionale della Regione Campania del 2005, con i reggenti del Clan dei casalesi, fazioni Schiavone e Bidognetti.

I rapporti con i clan

Tali rapporti sarebbero stati sfruttati da Ferraro anche per farsi eleggere, e soprattutto per affermare sul territorio la sua azienda di rifiuti, l’Ecocampania srl, che per parecchi anni si aggiudicò gare per lo svolgimento di servizi ambientali in comuni del Casertano e di altre parti d’Italia.

Un soggetto pericoloso

“La pericolosità sociale del Ferraro – si legge in una nota congiunta di Polizia di Stato e Guardia di Finanza è stata dimostrata dalla sua continuativa disponibilità a porsi come intermediario tra gli amministratori degli Enti locali e le organizzazioni criminali di riferimento, per drenare a favore di queste ultime appalti e contributi pubblici, riuscendo quasi a monopolizzare il redditizio settore economico della raccolta e smaltimento dei rifiuti, e non solo nel territorio casertano“.  

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