Cronaca

Blitz della Finanza, sequestrato il “Villaggio degli Svedesi”

Sessa Aurunca, sequestrato il Villaggio degli Svedesi. Ecco cosa hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza

È stato sequestrato il Villaggio degli Svedesi Sessa Aurunca. Nella mattinata di oggi, venerdì 28 ottobre, i finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno sottoposto a sequestro preventivo, dando esecuzione al provvedimento già emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura, confermato nei successivi gradi di impugnazione dalla Cassazione, una società con sede in Sessa Aurunca ed il relativo complesso aziendale, tra cui figura il noto villaggio turistico del litorale domizio denominato “Italy Village” (altrimenti noto come “Parco degli Svedesi”).

Sessa Aurunca, sequestrato il Villaggio degli Svedesi

In particolare, dopo che le Fiamme Gialle avevano già sequestrato tutti i beni della società dell’indagato nel decorso mese di gennaio per il reato di autoriciclaggio, le successive indagini hanno fatto emergere che l’amministratore unico della stessa, stipulando un fittizio contratto di affitto di ramo d’azienda con altra impresa a lui riconducibile, aveva mantenuto la disponibilità, di atto, del villaggio turistico, continuando a gestirlo.

Infatti, secondo quanto scaturito dalle ulteriori analisi dei documenti e dagli accertamenti economico-finanziari, eseguiti anche con l’ausilio di consulenti, l’indagato avrebbe posto in essere rapporti societari al solo scopo di provarsi solo formalmente dei beni, pur mantenendone la disponibilità.

La scoperta della Guardia di Finanza

In particolare, con la sottoscrizione del contratto di affitto di ramo d’azienda a favore di un “prestanome”, percettore del reddito di cittadinanza, l’indagato ha affidato la gestione del villaggio turistico ad una società apparentemente terza, a fronte di un canone annuo di importo totalmente esiguo e sproporzionato rispetto alla potenzialità economica del complesso turistico, pur lasciando tutti i relativi costi di gestione e manutenzione, mai pagati, a carico della società proprietaria coinvolta nelle investigazioni.

Grazie alla descritta operazione di interposizione fittizia, quindi, l’indagato, pur in pendenza di un provvedimento di sequestro a carico della società proprietaria del complesso turistico, ha potuto incamerare tutti i proventi derivanti dallo sfruttamento del medesimo senza sostenere alcun costo ed aggravando, conseguentemente, l’esposizione debitoria della società.

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