Eugeniu Babin, e Natasha Yelina, lui moldavo, lei ucraina, da circa quindici anni residenti a Santa Maria Capua Vetere si trovavano 14 agosto dell’anno scorso sul Ponte Morandi, in mezzo all’enorme frullato di macerie, cemento e ferro e urla di disperazione. E ad oggi, il primo compleanno della vita cui sono stati fortunatamente restituiti non sentono di celebrarlo in maniera chiassosa.
Santa Maria Capua Vetere, nessuna festa per Eugeniu e Natasha: due reduci del crollo del Ponte Morandi
«Sarà una giornata di ulteriore meditazione e di ringraziamento per chi, da soprannaturale, ci ha