Cronaca

Eugeniu e Natasha di Santa Maria Capua Vetere, il primo compleanno dopo il crollo del Ponte Morandi. Giornate di meditazione

Eugeniu Babin, e Natasha Yelina, lui moldavo, lei ucraina, da circa quindici anni residenti a Santa Maria Capua Vetere si trovavano 14 agosto dell’anno scorso sul Ponte Morandi, in mezzo all’enorme frullato di macerie, cemento e ferro e urla di disperazione. E ad oggi, il primo compleanno della vita cui sono stati fortunatamente restituiti non sentono di celebrarlo in maniera chiassosa.

Santa Maria Capua Vetere, nessuna festa per Eugeniu e Natasha: due reduci del crollo del Ponte Morandi

«Sarà una giornata di ulteriore meditazione e di ringraziamento per chi, da soprannaturale, ci ha voluti ancora vivi – dichiara la coppia – e per i tanti, in terra, che si sono spesi con dedizione ed eroismo a salvare noi e gli altri che ce l’hanno fatta».

I due si trovavano nella loro vettura semi-accartocciata, col muso in giù, Natasha perdeva sangue dalle gambe ed Eugenio aveva il capo ciondolante, solo con un colpo alla cervicale ebbe la lucidità di sorreggersi il mento col borsello, più di tre ore di alternanza tra angoscia e speranze tra rumori e tramestii di ogni tipo, fino a un toc-toc sulla carrozzeria: «Ragazzi, siamo qui, usciamo, che state a fare qui».

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