Cronaca

Caserta, truffa e corruzione all’Asl: 18 arresti nella notte

Truffa e corruzione: dipendenti Asl di Caserta agli arresti domiciliari. Emersi una serie di illeciti nell’affidamento di appalti

Ben 18 arresti per truffa corruzione all’Asl di Caserta. L’operazione, condotta dai Nas e coordinata dalla Procura di Napoli Nord, è scattata nella mattinata di oggi, lunedì 22 febbraio e vede coinvolti 48 dipendenti dell’Asl di Caserta. In 12 sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito d’influenze.

Caserta, truffa e corruzione: dipendenti Asl agli arresti domiciliari

L’inchiesta ha fatto emergere una serie di illeciti nell’affidamento di appalti per la gestione di pazienti psichiatrici e il sistematico ricorso ad una stessa associazione  del 118 a scapito di altri concorrenti. Già lo scorso novembre furono licenziate 22 persone per la truffa del cartellino e – nell’ambito dei medesimi controlli – è emersa la vicenda dell’affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal Dipartimento di salute mentale in cambio di somme di danaro e regalie varie.

Tra le accuse anche una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche che venivano affidati a strutture esterne convenzionate senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico, assoggettando l’onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell’Asl di Caserta. 

Le altre accuse

Si indaga anche sull’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza ad una associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, corrispondevano ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell’ASL, regalie o altri vantaggi quali assunzioni di propri familiari.

Nel corso delle indagini e poi emersa la creazione di progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle “fasce deboli”, di fatto mai attuati e dunque destinati alla sola spartizione delle somme di danaro pubblico investito, tra i sodali dipendenti del Dipartimento di salute mentale, in modo Illecito, o per meglio dire pilotato, Secondo il gip, anche l’affidamento degli incarichi legali e il mantenimento di apicali incarichi dirigenziali in seno all’Asl, mediante traffici di influenze illecite.


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