Ricostruita, grazie alle telecamere che hanno incastrato il killer, la dinamica dell’omicidio del prof Pietro Caprio trovato carbonizzato nell’auto a Cellole. Sembra infatti che a uccidere l’uomo sia stato un 82enne.
Omicidio a Cellole, il killer del prof Caprio incastrato dalle telecamere
Un solo colpo di fucile ha ucciso Pietro Caprio, poi il cadavere è stato dato alle fiamme insieme alla sua auto probabilmente per cancellarne le prove. A consumare il delitto sarebbe stato un ex operaio di una fabbrica di Sessa Aurunca in pensione. La svolta c’è stata nella notte.
Angelo Gentile, 82 anni, pensionato con nessun precedente, è stato arrestato ed oggi si attende la convalida del fermo da parte del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ad incastrarlo sono stati i fucili nascosti in casa, corredati da una cartucciera ben fornita e le immagini di videosorveglianza. L’unico colpo mancante dalla cartucciera hanno portato i carabinieri a chiudere il cerchio sul caso in meno di 24 ore dal macabro rinvenimento.
Il movente
Il movente sarebbe riconducibile ad un prestito non estinto dall’anziano il quale, però, avrebbe ammesso di conoscere la vittima dal 2002. In sostanza, Pietro Caprio gli avrebbe prestato 10mila euro la cui ultima rata di estinzione risale a settembre. Un debito di cui nessuno conosceva era a conoscenza, stando al racconto del pensionato: “Non mi ha mai fatto pressioni nè mi ha fatto minacce, mai alcun problema, ho pagato come e quando ho potuto. Perché avrei dovuto ucciderlo?”.
Il pensionato, finito in manette dopo 4 ore di interrogatorio, è accusato di omicidio volontario aggrevato dalla crudeltà e distruzione di cadavere: “Non sono stato io, ero a casa”, ha continuato a ripetere agli inquirenti nonostante le sue dichiarazioni fossero in apparenza contraddittorie.
