Cronaca

Tensione nel carcere di Carinola: detenuto aggredisce tre poliziotti e li manda in ospedale

Alta tensione nel carcere di Carinola dove ieri mattina, 27 aprile, due poliziotti penitenziari sono stati aggrediti da un detenuto che lavora nel penitenziario come addetto alla spesa. La notizia è stata resa nota da Tiziana Guacci ed Ettore Natale, rispettivamente segretario regionale per la Campania e segretario locale di Carinola del SAPPE.

Tensione nel carcere di Carinola: poliziotti aggrediti da un detenuto

Tiziana Guacci ed Ettore Natale spiegano che “ieri mattina un detenuto lavorante, addetto alla spesa, ha aggredito fisicamente due Sovrintendenti con pugni schiaffi e calci per futili motivi. Il detenuto si era recato presso la Sorveglianza Generale per chiedere spiegazioni in merito ad alcuni prodotti mancanti sul listino spesa ma, non contento della risposta ricevuta, improvvisamente ha colpito alle spalle un Sovrintendente con un pugno colpendolo alla tempia.”

“Subito i colleghi presenti hanno cercato di bloccarlo ma l’uomo, riuscito a divincolarsi, colpiva al volto un altro Sovrintendente di Polizia Penitenziaria con uno schiaffo e un calcio prima di essere definitivamente bloccato. I due poliziotti, – proseguono – sono dovuti ricorrere alle cure in ospedale i due sovrintendenti insieme ad un Assistente Capo Coordinatore, quest’ultimo colpito da una gomitata al petto nel tentativo di bloccare l’aggressore.”

“L’ulteriore umiliazione è stata vedere il detenuto rientrare tranquillamente al proprio reparto di appartenenza come se nulla fosse successo, visto che i medici di turno non hanno certificato l’idoneità all’isolamento”, denunciano i segretari del SAPPE i quali evidenziano che “l’evento è stato comunque gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. È per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale”.

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