Un incendio è divampato nella serata di ieri, 3 settembre, nello stabilimento Gesia a Pastorano: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che stanno tentato di estinguere le fiamme. Rischio diossina per 50mila abitanti. Lo riporta Il Mattino.
Pastorano, incendio allo stabilimento Gesia
I vigili del fuoco sono intervenuti presso lo stabilimento Gesia, la società che fu dei fratelli Sorbo e finita neil mirino della magistratura nel 2016, per un rogo divampato nella serata del 3 settembre. L’incendio potrebbe mettere in pericolo, per la diossina sprigionata, l’intera popolazione.
Il rogo, scoppiato intorno alle 19, è stato preceduto da un focolaio. Molti abitanti dei comuni limitrofi, spaventati dalla colonna di fumo che si è propagata su un raggio di oltre dieci chilometri, hanno chiuso balconi e finestre.
L’allarme
A far scattare l’allarme, secondo quanto emerso dal Mattino, è stato un vigilante privato della società “La Giustizia” che, alla vista delle prime fumarole, ha contattato i vigili del fuoco che sono intervenuti sul posto insieme ai carabinieri. Non si registrano feriti. Al momento del rogo, i depositi erano vuoti. Oltre al vigilante non erano presenti altri dipendenti. Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino a tarda notte, con i pompieri costretti a rimuovere immondizia. Si indaga ora per chiarire la natura del rogo.
“Tenete chiuse le finestre”
Distrutte tonnellate di rifiuti accumulate all’interno delle strutture, in attesa di trattazione. Il presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca e sindaco di Pignataro Maggiore, ha dichiarato: “I veleni sprigionati potrebbero mettere in pericolo 50mila abitanti del comprensorio”. “Se non c’è stato dolo c’è stata sicuramente una colpa, prenderemo provvedimenti per il benessere della popolazione. Si tratta di un grave disastro ambientale per tutto l’agro caleno. Per il momento suggerisco la massima attenzione, consiglio di tenere le finestre chiuse”. Anche il sindaco di Bellona, Giovanni Sarcinella, ha fornito lo stesso consiglio.
