Cronaca

Coronavirus, troppi ricchi richiedono i buoni spesa: il sindaco di Cesa chiama la Guardia di Finanza

Coronavirus, troppi ricchi richiedono i buoni spesa a Cesa, in provincia di Caserta: il sindaco ha così deciso di richiedere l’intervento della Guardia di Finanza.

Coronavirus, a Cesa troppi ricchi richiedono i buoni spesa

Le domande arrivate nel comune di Cesa sono oltre ottocento, che su un popolazione totale che sfiora le novemila persone significa che quasi il 10% dei residenti ha dichiarato, mentendo, di essere in difficoltà economiche. Ma le domande sospette verranno inoltrate alla Guardia di Finanza per gli accertamenti. Lo ha denunciato con una diretta su Facebook il sindaco di Cesa, Enzo Guida, comunicando ai cittadini che i fondi non sono sufficienti per tutti vista la richiesta inaspettata.

“Di fronte a questo numero di domande impressionante – dice Guida – sono deluso e amareggiato. Avevamo fatto appello al buon senso affinché non venissero presentate domande da parte di persone che non ne avessero necessità, in quanto i fondi non sono sufficienti per dare assistenza a lungo tempo, e gli uffici comunali sono stati inondati di domande”.

“Ci siamo ritrovati domande di persone con redditi importanti – continua Enzo Guida – di persone che hanno lavorato fino a poche settimane fa e che quindi hanno sicuramente la possibilità di fare la spesa, di persone che camminano in auto di lusso, di altre che hanno addirittura sponsorizzato iniziative di beneficenza ed hanno presentato la domanda per tramite del coniuge. Addirittura abbiamo trovato domande dello stesso nucleo familiare presentate più volte. Questo determina che gli uffici dovranno perdere un bel po’ di tempo per esaminare tutte le domande, con un effetto deleterio per chi ne ha veramente bisogno. Volevamo provare a distribuire i buoni al massimo entro sabato 11 aprile, ma esaminare 800 domande in pochi giorni è impossibile”.

 

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