Cronaca

Castel Volturno, il pilota Vincenzo De Blasio scomparso da un mese: le parole della figlia

È passato quasi un mese da quanto il pilota Vincenzo De Blasio a bordo di un aereo da turismo partito da Castel Volturno è scomparso al largo di Ischia. La figlia Giada De Blasio, ha voluto interrompere il silenzio con una lettera inviata ai media. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.

Castel Volturno, il pilota Vincenzo De Blasio scomparso da un mese

“Vincenzo De Blasio è scomparso, non è vero che si trova in Sudamerica, il suo aereo è sparito in un tratto di mare profondo oltre 1500 metri e respingiamo quindi tutte le illazioni lette in queste settimane sulla sua sparizione”: afferma Giada De Blasio respingendo le ipotesi circolate alcuni media locali nei giorni successivi alla scomparsa del padre.

Nella lettera inviata ai media Giada prosegue: “Sono trascorsi ventotto giorni da quando mio padre è scomparso a bordo del suo aereo e per la nostra famiglia sono stati giorni e ore dove si sono susseguiti diversi sentimenti, dalla speranza al dolore e all’angoscia. Sentimenti che abbiamo cercato di affrontare con dignità e onore, come mio padre ci ha sempre insegnato e senza esternazioni pubbliche. Abbiamo finora assistito in silenzio alle notizie riportate dai giornali, che hanno immediatamente e giustamente divulgato la notizia. Ma riteniamo di interrompere il silenzio stampa per esternare tutto il nostro disappunto per alcune presunte indiscrezioni riportate.

“Sono comparsi, su alcune testate, articoli che parlano di ‘messaggi inviati alla figlia’ e fantasiose ipotesi di ‘un allontanamento volontario’ nonché di un ‘cambio di vita’ e supposizioni che raccontano di ‘spiagge tropicali in Sudamerica e cocktails’. – spiega la figlia di Vincenzo De Blasio Indiscrezioni che riteniamo lesive dell’onorabilità di nostro padre e della nostra famiglia, che ci colpiscono in un momento di dolore e che non sono suffragate da alcun fondamento”.

La ricostruzione

De Blasio decollò dal suo campo volo di Castel Volturno poco dopo le 14 del 15 ottobre a bordo di un bimotore da otto posti di sua proprietà. L’ultima traccia lasciata fu quella di una cella telefonica, intercettata da un ripetitore a nord di Ischia. Poi nulla più. Il comandante non lanciò alcun Sos, e i transoponder del velivolo, lo strumento che dà il segnale alle torri di controllo della presenza dei velivoli, pare fosse disattivato.

In un primo momento si era diffusa una voce confermata anche da fonti investigative di un messaggio inviato dal pilota alla figlia Gilda prima di partire, dal contenuto non ben decifrabile. Ma la famiglia chiarisce l’episodio. “È stato solo un tentativo di telefonata, ma non andato a buon fine perché non c’era campo”.

Le ricerche dei soccorritori, andate avanti per svariati giorni, si sono concentrate a terra ed in mare tra Ischia e Ventotene, ma senza esito. L’aereo è dotato anche di scatola nera, ma anche questa non è stata trovata. “Stiamo vivendo nel dolore della perdita di un padre e di un nonno, cercando di trovare anche noi delle risposte, in un’attesa logorante – conclude Giada de Blasio – Rispediamo al mittente tutte le vergognose ipotesi di allontanamento volontario, in quanto la sua ragione di vita era sua nipote Viola, senza la quale non avrebbe avuto ragione di vivere“.

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