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Economia digitale: sono oltre 70mila le aziende italiane che vendono online

Il commercio elettronico continua la sua espansione, interessando non solo le startup che cercano di affacciarsi sul mercato ma anche aziende dalla lunga tradizione che vedono nel digitale un’importante opportunità di crescita e diversificazione. Il quadro generale descritto da CRIF parla oggi di oltre 70mila imprese già attive con un proprio e-commerce, un numero destinato a crescere grazie alle innovazioni tecnologiche e alla maggiore propensione agli acquisti online da parte dei consumatori.

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Servizi online: il boom italiano

L’espansione del commercio elettronico continua il suo cammino anche nel nostro Paese, come dimostrano i dati registrati di recente da CRIF all’interno del suo Market Outlook. Gli ultimi anni hanno infatti visto il nostro Paese compiere un balzo in avanti velocissimo, avvicinando le performance nazionali a quelle degli altri Stati europei: solo nel 2022, per esempio, gli acquisti online hanno fatto segnare una crescita stimata del +14%, raggiungendo la cifra di 45,9 miliardi di euro, un balzo considerevole rispetto ai 27 miliardi del 2018.

L’interesse dei consumatori verso i servizi digitali è cresciuto notevolmente in questi anni, mostrando una maggiore fiducia da parte degli individui verso le società che operano sul web. Il successo in realtà ha riguardato i settori più disparati, come quello dei giochi, al quale persone di ogni età e ceto sociale si sono avvicinati in questi anni per provare le slot online e gli altri svaghi proposte dalle piattaforme di settore, così come, per l’appunto, l’e-commerce di beni fisici, divenuto ormai una realtà centrale a livello economico.

Proprio con riferimento al commercio elettronico, il panorama delineato da CRIF ci rivela che oltre 70mila aziende italiane sono già attive nel settore, un numero destinato ad aumentare grazie alle innovazioni tecnologiche e all’aumento della propensione all’acquisto online da parte dei consumatori.

Un’analisi dettagliata delle imprese di e-commerce in Italia

Grazie alla piattaforma di marketing intelligence sviluppata da CRIF, basata su un vasto ecosistema di dati provenienti da fonti pubbliche che coinvolgono oltre 6 milioni di imprese, oltre 25 score analytics e dati ottenuti dal crawling dei siti web aziendali, è stato possibile condurre un’analisi approfondita per tracciare il profilo delle aziende coinvolte nell’e-commerce in Italia.

Dal punto di vista della forma giuridica, per esempio, le aziende italiane attive nell’e-commerce si configurano principalmente come società di capitali (53,6% del totale), seguite da imprese individuali (29,5%) e società di persone (15,2%).

Le dimensioni delle stesse aziende sono prevalentemente piccole, con quasi il 90% delle imprese che realizzano un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro, inoltre circa l’80% di esse conta meno di 10 dipendenti e di queste il 64% ha una forza lavoro inferiore a 5 unità.

Sul fronte settoriale, il commercio all’ingrosso e al dettaglio domina il panorama (51,7% del totale), mentre al 17,5% si attestano le attività manifatturiere (17,5%); seguono agricoltura (5%), servizi di informazione e comunicazione (4,6%) e servizi di alloggio e ristorazione (3,5%).

Come si pone la Campania a livello nazionale

Molto interessanti sono anche i dati riguardanti la distribuzione geografica delle aziende attive nel campo del commercio elettronico. Se, infatti, la Lombardia si pone in testa alla lista (18% del totale), confermandosi come la regione economicamente più attiva e innovativa a livello nazionale, subito dietro di essa si collocano il Lazio (9,9%) e, un po’ a sorpresa, la Campania (9,5%), che dimostrano come la voglia di fare impresa sia sempre più forte anche al centro-sud.

Con il terzo gradino del podio, la nostra regione può essere considerata come uno dei territori più dinamici in ambito digitale, contantissime iniziative provenienti da giovani e donne, pronti a riscrivere il futuro di una zona troppo spesso rimasta indietro sfruttando il giusto mix tra creatività, talento e nuove tecnologie.

Subito sotto il podio, invece, Veneto (8,8%), Emilia Romagna (8,4%), Toscana (7,6%) e Piemonte (7%), seguite da altre due regioni meridionali, ossia la Sicilia e la Puglia, che si attestano rispettivamente al 6,3% e al 6,1%.

Rischiosità commerciale, mentalità digitale e innovazione

È interessante notare che le aziende di e-commerce sono tra quelle che hanno resistito meglio alle difficoltà degli ultimi anni, con il 31% delle società di capitali che ha registrato addirittura un aumento del fatturato nell’ultimo biennio. Molte di esse sono anche in crescita in termini di numero di dipendenti, con una percentuale del 30%.

Va osservato poi che, secondo le elaborazioni di CRIBIS, un’azienda del gruppo CRIF, le aziende di e-commerce risultano più affidabili dal punto di vista della rischiosità commerciale, con una quota di aziende caratterizzate da un basso livello di rischio che è quasi il doppio rispetto alla media italiana (16,7% rispetto al 9%).

L’analisi delle aziende di e-commerce italiane prende infine in considerazione due score proprietari di CRIF, misurando la mentalità digitale e il livello di innovazione. Anche in questo senso, i dati sono confortanti, con il 74% e il 72,3% delle aziende che dimostrano di avere rispettivamente un delle imprese che mostra un alto grado di digitalizzazione e di innovazione.

Redazione L'Occhio di Caserta

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